"Effetto Biotechware Startup fatta col cuore"
Un progetto nato a Torino nel 2011 grazie al talento di due giovani ingegneri: innovazione e medicina
Un esempio vincente di innovazione in campo medico.
Eppure Biotechware mai avrebbe immaginato – a dieci anni di distanza dall’inizio del progetto – di poter vantare numeri così straordinari, ottenuti in un lasso di tempo relativamente breve. Oltre 40 mila esami refertati anno scorso, oltre 1.500 dispositivi tecnologici utilizzati, più di 500 clienti/partner attivi, nonché un’equipe di medici che ogni giorno contribuiscono a dare valore ad una realtà sempre più solida.
Biotechware nasce nel 2011: viene ideata da due ingegneri informatici all’interno dell’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino (I3P), con una specifica missione: quella di portare innovazione nel campo della telecardiologia.
Di improvvisato c’è ben poco, visti gli immediati riscontri: nel 2013 la startup consegue le Certificazioni ISO 9001 e ISO 13485 come Produttore di Dispositivi Medici, mentre nell’anno successivo – oltre alla certificazione CE – viene inaugurata la produzione di CardioPad Pro, un elettrocardiografo professionale portatile sviluppato per un uso specifico in telemedicina. La successiva nascita della piattaforma cloud, la convenzione con Associazioni di Farmacie e l’ampliamento dei vari business consente all’azienda di compiere una scalata sempre più ripida: la copertura sull’intero territorio nostrano consente a Biotechware di concludere nel 2017 un contributo significativo di capitale da una multinazionale del settore sanitario tecnologico, la Medme Group BV, colosso russo che ha deciso di investire in maniera cospicua sul prodotto.
Ma cosa fa Biotechware? Si tratta di una fornitura legata alla telemedicina ad uso diagnostico, che copre i principali esami di base in ambito cardiologico: elettrocardiogramma a riposo, elettrocardiogramma dinamico (detto “ECG Holter”, l’esame più ricorrente fra gli sportivi) e monitoraggio della pressione arteriosa.
L’azienda fornisce dispositivi medici con cui il cliente raccoglie i dati del paziente ed effettua l’esame: questi vengono inviati sulla piattaforma cloud, dove vengono valutati dai cardiologi del centro diagnostico di Biotechware che redigono un referto.
Dopodiché i risultati ritornano, nuovamente attraverso la sua piattaforma cloud, al cliente o addirittura al paziente stesso: tempi rapidi e totale rispetto della privacy contraddistinguono il servizio. I fruitori sono in primo luogo le farmacie, una nicchia di mercato inesplorata grazie alla quale la startup si è fatta conoscere in ambito locale. Adesso la fornitura è anche rivolta ad associazioni infermieristiche, ambulatori medici, centri diagnostici e case di riposo, fino ad arrivare agli ospedali e cliniche sia pubblici che privati. La piattaforma cloud, infatti, essendo certificata come dispositivo medico è riuscita ad essere integrata con gli altri software ospedalieri.
Ciò che rende unica Biotechware è la filiera verticale: la realtà nata a Torino si occupa direttamente della progettazione e della produzione dei dispositivi, oltre allo sviluppo del software della piattaforma cloud. Così è stato possibile modellare ogni richiesta a seconda delle esigenze del cliente, che instaura un contatto direttamente con chi ha progettato e sviluppato la tecnologia. E adesso ha iniziato la propria attività anche il centro diagnostico di Biotechware, guidato dal Dott. Sebastiano Marra: l’intento è quello di legare a doppio filo l’ambito medico con quello tecnologico. Dopo aver consolidato le radici in Italia, per l’azienda che ha sede a Torino, è arrivato il momento di esplorare nuove opportunità anche al di fuori dei confini nazionali. Il Covid-19, in questo senso, ha accelerato la necessità della telemedicina, un servizio a distanza oggi imprescindibile per tutti: per farmacie, ospedali, ma soprattutto per la qualità della vita delle persone, vero fulcro del modello di Biotechware.
Prossimi obiettivi
La base su cui poggia Biotechware nasce da una visione. Ne parla apertamente Enrico Manzini, CTO e co-fondatore della start-up innovativa torinese: «Nei primi anni Duemila, studiavamo ancora ingegneria informatica al Politecnico di Torino. Avevamo avuto un’esperienza di lavoro presso una centrale di telemedicina a Milano: facevamo i sistemisti e siamo rimasti affascinati dall’ambito, più che altro perché conoscevamo da vicino i limiti che potevamo colmare con l’ausilio dell’innovazione e della tecnologia. Da quella presa di coscienza è partito un percorso lungo e accidentato». Manzini dedica un ringraziamento speciale a I3P, l’incubatore del Politecnico, fondamentale affinché la loro idea diventasse spendibile sul mercato: «Ci hanno aiutato tantissimo a diventare un’azienda: hanno svolto un ruolo fondamentale per noi, aiutandoci a mettere in piedi un business plan credibile e ambizioso. Ovviamente dopo la costituzione della società nel 2011 abbiamo dovuto avviare una rete commerciale, che è diventata operativa nel 2014. E adesso eccoci qui, con l’obiettivo di farci conoscere anche all’estero, non solo in Italia».
Il CEO Fred Ohle, invece, mette in risalto la verticalità dei servizi offerti da Biotechware: «Anche prima del Covid-19 il discorso legato alla telemedicina risultava attuale: occupandoci di tutto, dalla progettazione alla refertazione fino alla diagnostica, riusciamo ad avere un’efficienza molto alta del servizio. Siamo in grado di refertare tutti gli esami in tempi brevi, per questo le nostre metodologie si sono rivelate utilissime anche per chi fa assistenza domiciliare. Ci occupiamo anche della fase del pre-ricovero dei pazienti in ospedale, oltre al monitoraggio successivo alla degenza. Sappiamo che questo è un mercato in fortissima crescita».
Nei mesi di lockdown infatti, in cui molti cittadini si sono trovati impossibilitati ad eseguire esami diagnostici presso le strutture convenzionali, si è registrato un incremento di richiesta su canali differenti da quelli tradizionali quali farmacie ed infermieri che effettuano servizi a domicilio. Segno inequivocabile di un’accresciuta consapevolezza da parte dei pazienti. Le richieste per il servizio di Biotechware, per soddisfare questa necessità, sono in continua crescita. In questo momento, poi, il tema della telemedicina è diventato centrale nell’agenda pubblica: nel mirino ci sono televisite, teleconsulti tra specialisti e telemonitoraggio. E dal punto di vista normativo si comincia a far luce su questi aspetti: il PNRR darà una fortissima spinta al settore, visto che sono già stati stanziati circa 205 milioni di euro.
I riconoscimenti
Biotechware, oltre ad essere stata protagonista della puntata di Top Secret dell’8 dicembre 2021 (andata in onda su Sky Business 24, la clip si è concentrata sulla nascita, lo sviluppo e le prospettive future dell’azienda), è stata selezionata da The Startup Pill tra le “101 Best Italy Medical Device Startups”. Un riconoscimento importante, che testimonia l’impatto sociale e innovativo (si è fatta conoscere al grande pubblico anche a novembre a Napoli durante Pharmexpo, il salone dell’industria farmaceutica dove è stato presentato CardioPad Lite, il suo nuovo elettrocardiografo di ultima generazione, progettato e sviluppato dalla startup) avuto negli ultimi tempi nel panorama della telemedicina. Tante le storie di successo raccolte da Biotechware, che collabora con alcuni poli d’eccellenza in Italia: la Clinica Villa Anna ed altre case di cura del Consorzio Consapri, diverse strutture del Gruppo Policlinico di Monza (tra cui anche la Pinna Pintor a Torino), ma anche l’ASL TO3 e l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione utilizzano abitualmente le soluzioni messe a punto dalla realtà torinese. In organigramma – oltre al CTO Enrico Manzini, al CEO Fred Ohle e al Medical Advisor Dott. Sebastiano Marra – spiccano altri dieci professionisti solo nella sede torinese. In poco più di dieci anni Biotechware è diventata una realtà forte, con potenzialità ancora notevoli da sviluppare sul mercato della telemedicina.